Extreme Works affonda le sue radici nel momento stesso in cui la grande industria del giocattolo, dopo aver già interrotto la ricerca sui materiali, rinuncia alla produzione e commercializzazione del Subbuteo ritenuto ormai definitivamente superato dai giochi elettronici e dalle playstation. b
Fu un errore di valutazione giacché i giocatori degli anni settanta non avevano mai smesso di coltivare la propria passione per questa riproduzione in miniatura del gioco del calcio. Alcuni hanno gelosamente conservato il materiale da gioco della propria infanzia in quella che fu la propria “cameretta”, altri hanno continuato a giocare e confrontarsi nei vari tornei che si disputavano in Italia e all’estero. Alla fine, la tecnologia che sembrava avesse ucciso questo gioco, ha invece permesso ai tanti appassionati di ritrovarsi e riaccendere una passione da tramandare alle nuove generazioni come alternativa alla alienante playstation.
E’ durante la “fase commerciale dormiente” del Subbuteo che si avverte la necessità di rinnovare la qualità dei materiali da gioco, già esposti al rischio scarsità. E’ evidente, in questa situazione, la necessità di operare per dare nuovo slancio a questo gioco che, a partire da metà anni novanta, ha l’ambizione di diventare “disciplina sportiva” riconosciuta dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano).
Extreme Works nasce così … intorno ad un tavolo: un gruppo di giocatori agonisti che, provenendo da ambiti e da esperienze diverse fra loro, si sono trovati a discutere di problemi tecnici comuni. Esperienze e idee complementari che hanno portato alla strutturazione di un vero e proprio "pool" di tecnici che ha lanciato una ambiziosa sfida: mettere a disposizione di agonisti, giocatori e appassionati, il miglior materiale possibile per la pratica del Calcio da Tavolo.
Per continuare a coltivare la propria passione, senza compromessi.
